News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

CISL – FIM / TRENTINO * SICUREZZA: “ BASTA MORTI SUL LAVORO, SERVONO RESPONSABILITÀ E COMPETENZE CONDIVISE”

Scritto da
13.41 - venerdì 28 giugno 2024

La notizia della morte del giovane Bocar Diallo, senagalese di appena 31 anni, a causa delle gravi ustioni a seguito dell’incidente avvenuto venerdì 21 giugno scorso nello stabilimento Aluminium di Bolzano – 130 dipendenti – specializzata in profilati di alluminio – ha fortemente scosso la comunità dei lavoratori delle provincie di Trento e Bolzano per la gravità ed entità dell’episodio e indignato i sindacali territoriali che hanno subito proclamato 4 ore di sciopero per la giornata di lunedì 24 giugno, con mobilitazioni che in alcuni casi sono state estese anche nei giorni successivi su spontanea iniziativa delle rappresentanza sindacali aziendali.

Sei in totale i lavoratori coinvolti, oltre al ragazzo poi deceduto, altri 4 trasferiti ai centri grandi ustioni di Milano, Verona, Padova e Germania e che ci auguriamo possano riprendersi al più presto. La FIM CISL del Trentino, a nome di tutta l’organizzazione, si stringe alla famiglia del giovane Bocar e a tutti i lavoratori coinvolti.

Non sono note al momento le circostanze dell’accaduto e non è quindi possibile fare considerazioni di merito sulle responsabilità e le cause di quanto accaduto in questo ultimo, ulteriore e gravissimo incidente sul lavoro, resta però sotto gli occhi di tutti la drammatica scia di morti sul lavoro che, nonostante esistano oggi tutti gli strumenti tecnologici e normativi per garantire una efficace prevenzione dei rischi in tutti i settori, continua ad allungarsi.

Per questo è necessario chiedere un urgente cambio di passo da parte di tutti i soggetti coinvolti, per norme più severe e controlli certi a contrasto dell’irregolarità diffusa in certi settori e alla piaga delle condizioni di lavoro nell’ambito degli appalti e dei subappalti, per un sistema ispettivo e di controllo adeguato alla realtà del paese, per un
coinvolgimento in prima linea e più effettivo del sindacato e dei propri rappresentanti per la sicurezza nelle realtà dove queste sono costituite. E dove troppo spesso le logiche di profitto e di riduzione dei costi impattano sull’interesse e sulla disponibilità delle imprese ad investire in salute e sicurezza, a scapito dei lavoratori.

Gli scioperi a posteriori sono atti in alcuni casi dovuti e necessari, ma spesso insufficienti a prevenire il verificarsi di ulteriori incidenti e infortuni, almeno nelle aziende sindacalizzate dobbiamo rivendicare, e pretendere se necessario, un maggior coinvolgimento per un’azione condivisa, responsabile e partecipata nella gestione della sicurezza a livello aziendale. Troppo spesso i nostri RLS sono isolati nello sviluppo delle proprie prerogative, limitati ad adempimenti formali di scarso o comunque insufficiente impatto concreto, raramente coinvolti e consultati preventivamente rispetto alle dinamiche decisionali dell’azienda in materia di salute e sicurezza, spesso formati su contenuti generalisti, poco specifici a volte addirittura con modalità di formazione a distanza su contenuti preregistrati, ostacolati nel ricevere il necessario supporto e consulenza a causa della riservatezza della documentazione di valutazione dei rischi aziendali che spesso diventa un alibi per scoraggiare intromissioni da parte delle materie di vitale importanza.

Questo non può e non deve essere il modo corretto di affrontare il problema
della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. “La tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, il rispetto dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile delle attività produttive sono valori condivisi dalle parti a tutti i livelli e costituiscono obiettivi comuni dell’azienda, del sindacato e dei lavoratori. Datore di lavoro, dirigenti e preposti, medico competente, RSPP, nell’ambito delle rispettive responsabilità e in collaborazione con il RLS e con il massimo coinvolgimento possibile dei lavoratori, collaborano per l’eliminazione o la progressiva riduzione dei rischi, il costante miglioramento delle condizioni ergonomiche ed organizzative, di salute e
sicurezza nei luoghi di lavoro e la tutela dell’ambiente”.

Lo afferma l’art. 1 – Sez. Quarta – Titolo V del vigente CCNL – Industria metalmeccanica e della installazione impianti, firmato dalle associazioni datoriali Federmeccanica e Assistal in rappresentanza delle aziende metalmeccaniche in cui lavorano i nostri RLS. Questo è lo spirito e il presupposto su cui intendiamo costruire un percorso di elaborazione e realizzazione di migliori condizioni di sicurezza sul lavoro, attraverso la contrattualizzazione di questi temi nelle future trattative di rinnovo degli accordi integrativi aziendali del settore metalmeccanico della provincia di Trento e secondo le linee guide che oggi abbiamo cominciato a discutere ed elaborare con gli RSU e RLS FIM in occasione del nostro Consiglio Generale provinciale.

Questi i temi che consideriamo prioritari:

1. Formazione specifica RLS: la formazione specifica degli RLS non può essere condotta sulla base di lezioni on-line, nell’ambito di classi eterogenee e senza alcun riferimento alla specifica valutazione dei rischi elaborata a livello aziendale. Per questo motivo chiediamo che tale formazione, oltre agli aggiornamenti periodici previsti, venga realizzata, previa valutazione congiunta tra RSPP e RLS a livello aziendale, avendo ad oggetto le effettive e specifiche situazioni di rischio presenti in azienda.

2. Supporto RLS: al fine di garantire l’effettivo esercizio delle funzioni e delle facoltà riconosciute al RLS e con particolare riguardo al pieno sviluppo delle proprie prerogative, chiediamo venga garantita al RLS la possibilità di ricevere
adeguato supporto nell’analisi e nell’interpretazione del Documento di Valutazione dei Rischi aziendale (DVR), anche con l’eventuale coinvolgimento del Medico Competente e, per gli aspetti relativi agli specifici ambiti di intervento, dei preposti, senza escludere la possibilità di ricevere supporto da parte della propria organizzazione, chiaramente nel rispetto degli obblighi di riservatezza previsti.

3. Infortuni e “quasi infortuni” sul lavoro: nell’ambito dei diritti informativi del RLS chiediamo l’impegno a definire e realizzare, congiuntamente con RSPP e RLS, iniziative di tempestiva segnalazione e formazione a seguito di casi di infortunio e quasi infortunio. A tal fine riteniamo utile estendere la registrazione degli episodi di infortunio anche ai casi di quasi infortunio e di valorizzare il ricorso ai cd. “break formativi”, da tempo previsti dal CCNL ma raramente utilizzati nei percorsi di formazione continua e aggiornamento dei lavoratori, in genere delegata a società esterne su
contenuti generalisti e purtroppo spesso di scarsa efficacia pratica.

4. Rischio calore: In occasione oggi dell’ottava edizione dell’ormai tradizionale Campagna Calore Cisl, ribadiamo l’importanza di questo tema nell’ambito della valutazione e della prevenzione del rischio, anche in ragione degli ormai evidenti effetti del cambiamento climatico e all’intensificarsi di intensità, frequenza e durata dei fenomeno di ondate di calore estivo. Per questo chiediamo ulteriori sforzi per implementare in tutti i contesti aziendali potenzialmente critici un’attenta e adeguata analisi delle condizioni microclimatiche sulle postazioni maggiormente esposte e definire un piano di intervento condiviso per la gestione dei periodi di massima allerta meteo, ancora oggi in molti casi largamente sottovalutati. Tale analisi deve riguardare prioritariamente:

a) Analisi e valutazione preliminare del rischio, anche sulla base delle prassi in essere e di quanto già emersoin occasione di precedenti confronti con le RSU/RLS interne.

b) Sorveglianza sanitaria: in tutti i contesti esposti a tale tipo di rischio, la sorveglianza sanitaria periodica deve valutare i possibili fattori di rischio soggettivo connessi, con il diretto coinvolgimento del medico competente e prevedendo le opportune misure di prevenzione per gli eventuali soggetti a rischio.

c) Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori: anche in relazione allo specifico rischio calore è fondamentale garantire ai soggetti preposti al controllo delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro
e alla generalità dei lavoratori esposti, una corretta, esaustiva ed efficace informazione e sensibilizzazione sui potenziali effetti del colpo di calore e sul rispetto di tutte le misure di prevenzione e gestione implementate a livello aziendale.

d) Interventi tecnologici: in tutti i casi in cui non si rivelassero adeguate e sufficienti misure di tipo organizzativo, devono essere prese in considerazione soluzioni di tipo tecnologico valutando la possibilità di adottare sistemi di condizionamento o refrigerazione e/o di coibentazione e limitazione di irraggiamento.

e) Interventi organizzativi: nei periodi di maggior caldo devono essere adottati differenti orari in modo da ridurre la durata dell’esposizione alle ore più calde della giornata, incrementando durata e frequenza delle pause mettendo a disposizione locali per il riequilibrio termico e garantendo una adeguata rotazione
sulle postazioni più esposte.

f) Alimentazione e idratazione: durante il periodo estivo è necessario garantire una corretta e adeguata alimentazione e un sufficiente apporto di liquidi a tutti i lavoratori e durante tutta la durata della prestazione lavorativa, a tal fine l’azienda deve garantire la presenza di sufficienti distributori valutando l’opportunità di mettere a disposizione integratori salini.

g) Vestiario: la dotazione aziendale deve essere adeguata alle caratteristiche della mansione e alle condizioni estive al fine di garantire il miglior smaltimento termico dell’organismo.

h) Misure emergenziali: nei casi in cui tutte le precedenti misure non siano sufficienti a garantire condizioni di lavoro sicure per la generalità dei lavoratori o per i soggetti particolarmente esposti, l’attività lavorativa deve essere tempestivamente sospesa. Al fine di rendere effettive tali misure devono essere preventivamente concordate e condivise le procedure di Stop policy da adottare in caso di emergenza, provvedendo a darne chiara informazione ai preposti.

*
FIM CISL del Trentino

Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.