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COINA * SANITÀ: CECCARELLI, «PER INFERMIERISTICA IL MIUR HA ASSEGNATO 20.525 POSTI PERNUOVO ANNO ACCADEMICO, È QUANTO AVEVANO RICHIESTO LE REGIONI?»

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10.53 - martedì 6 agosto 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Sanità, Università. Ceccarelli (Coina): «Per Infermieristica, il Miur, ha assegnato 20.525 posti per il nuovo anno accademico. E’ davvero quanto avevano richiesto le Regioni? Secondo alcune autorevoli testate specializzate, sarebbero ben 6307 i posti in meno assegnati rispetto alle indicazioni della Conferenza Stato Regioni».

Paradossalmente, siamo di fronte ad oltre 1200 posti in più assegnati a Medicina e Chirurgia per il nuovo anno accademico, numeri che fanno addirittura insorgere i sindacati dei camici bianchi, che denunciano il rischio di un pericoloso surplus di laureati.

«Un preoccupante squilibrio regna sovrano, da tempo, tra le professioni sanitarie, all’interno del nostro “Sistema Salute”. E riteniamo, senza dubbio alcuno, che, alla base di questa profonda disparità, ci sia il l’atteggiamento incomprensibile e paradossale di una politica che non fa altro che “allargare la forbice”, in modo ingiustificato, tra la dirigenza medica e tutti gli altri professionisti, in primis gli infermieri.

Non vogliamo soffermarci a discutere di retribuzioni, anche se qualcuno, non ce vogliamo i medici, osa definire “povera” la categoria dei camici bianchi, con una media di oltre 70mila euro lordi annui.

E allora come dovremmo inquadrare gli infermieri, con quei 1500 euro netti al mese di media, che certamente non stanno al passo con lo spropositato aumento del costo della vita e ci collocano realmente a ridosso della soglia della povertà?

La problematica che ci sta a cuore è quella dei nuovi posti assegnati dal Miur alle facoltà di medicina e odontoiatria, da una parte, e infermieristica, dall’altra, per il nuovo anno accademico».

Esordisce così Marco Ceccarelli, Segretario Nazionale del Coina, Sindacato delle Professioni Sanitarie.

«Qualcuno deve spiegarci e fare chiarezza! Qualcuno deve farci capire a che “gioco stiamo giocando”.

Da una parte, dati alla mano, si contano oltre 1200 posti in più a Medicina e Chirurgia rispetto allo scorso anno accademico, con i sindacati dei medici che addirittura sono insorti contro il Ministro Bernini, “gridando a gran voce” di non aver chiesto questi aumenti, che rischiano di creare, tra qualche anno, addirittura, una pletora di giovani disoccupati, un surplus di laureati che potrebbero non trovare posto nel nostro “claudicante” sistema sanitario.

Addirittura sono 1500 i posti in più per Odontoiatria e 1300 per Veterinaria, rispetto al precedente anno accademico.

Sono invece 20.525 i posti a bando per le lauree in infermieristica per l’anno accademico 2024-2025 e 279 quelli per infermiere pediatrico. A questi si aggiungono 523 posti per infermiere e 22 per infermiere pediatrico, riservati ai candidati dei Paesi non UE residenti all’estero

Rispetto ai posti a bando per lo scorso anno accademico il MIUR ne ha previsti 466 in più (+2,3%) per Infermieristica, ma con una novità importante, che permetterà un migliore utilizzo dei posti scoperti in alcuni atenei: la flessibilità delle graduatorie per consentire agli idonei di avere ulteriore possibilità di accesso al corso di laurea.

Di tutt’altro avviso le Regioni, che avrebbero chiesto oltre 6mila posti in più per infermieristica, per la precisione ben 6307 in più, per far fronte alle preoccupanti carenze degli organici e al doveroso risanamento della sanità di prossimità, come indicato dalle linee guida della Missione 6 del PNRR.

Anche per le altre Professioni Sanitarie le richieste delle Regioni sarebbero state accontentate solo in parte.

I posti disponibili per l’accesso a uno dei 22 corsi di laurea delle professioni sanitarie sono in totale 37.472. Di questi, 35.930 sono riservati ai candidati UE e non UE residenti in Italia, mentre 1.542 sono assegnati ai candidati non UE residenti all’estero.

Un piccolo passo in avanti, dunque, da parte del Mur che, rispetto allo scorso anno – quando i posti disponibili per le professioni sanitarie si attestavano sulle 36.632 unità -, ha aumentato i banchi a disposizione degli studenti. Ma anche una risposta che accontenta solo in parte quelli che sono i fabbisogni formativi delle singole regioni.

La richiesta delle regioni, anche in questo caso, era in realtà ben più ampia: 43.494.

Diteci allora dove sta la verità. Si faccia doverosamente chiarezza!

Secondo quanto riportato dalla stampa specializzata, le richieste della Conferenza Stato-Regioni sarebbero state tutt’altre. Da parte del Miur, Infermieristica avrebbe ottenuto “solo” 20.525 posti a bando a fronte dei 26.832 che erano stati chiesti dalle Regioni (il cui fabbisogno era in ogni caso pari a -0,2% rispetto alla precedente annualità).

Il dato secco nel decreto Miur di quest’anno, quindi, per gli infermieri, sarebbe di -6.307 pari a -23,5 per cento.

E se davvero siamo di fronte ad una politica che ha deciso per 1200 posti in più a medicina e 6307 posti in meno per infermieristica, allora vogliamo comprenderne la ragione, fino in fondo!»

Così Marco Ceccarelli, Segretario Nazionale del Coina, Sindacato delle Professioni Sanitarie.

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