Gli agricoltori hanno paura, in 4 mesi 16 tentativi di intrusione in zone abitate. Il presidente di Coldiretti Trento, Gianluca Barbacovi, ha commentato così la fuga dell’orso M49 che è riuscito a scappare scavalcando un muro elettrificato dopo essere stato catturato: “La pericolosità di questo animale è ora chiara a tutti.
È riuscito a superare una barriera alta più di quattro metri e mezzo con una rientranza di un metro e con 7 mila volt di corrente. Questa è la risposta a chi parla di semplici recinzioni come soluzione al problema. Ecco perché Coldiretti è scesa in piazza venerdì scorso con una così grande partecipazione da parte del mondo agricolo del nostro territorio e non solo”.
Grande preoccupazione anche da parte del presidente di Coldiretti Ettore Prandini che aggiunge: “Servono misure di contenimento di fronte alla documentata aggressività che mette a rischio la presenza dell’uomo e delle attività di allevamento e coltivazione nelle montagne. Negli ultimi quattro mesi del 2019 l’orso è stato protagonista di 16 tentativi di intrusione in zone abitate e 13 uccisioni di animali da allevamento con rischi per la sicurezza e l’incolumità delle persone.
Bisogna comprendere – precisa Prandini – le ansie e le preoccupazioni di chi vive in montagna e si sente indifeso di fronte ai pericoli di un esemplare del quale è stata scientificamente accertata l’aggressività.
Occorre intervenire con urgenza per garantire in primo luogo la sicurezza degli agricoltori e delle loro famiglie e non costringerli alla fuga e all’abbandono dei pascoli e della tradizionale attività di alpeggio delle numerose malghe con danni economici ed ambientali incalcolabili. Una esigenza manifestata in modo civile e costruttivo dagli oltre 1500 allevatori, agricoltori e cittadini che sono scesi a valle venerdì scorso con la Coldiretti a Trento per far conoscere le drammatiche storie di paura e danni”.