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CONSIGLIO PROVINCIALE BOLZANO * LAVORI: «ABOLIZIONE COMMISSARIATO DEL GOVERNO, APPROVATA UNA MOZIONE DELLA SÜD-TIROLER FREIHEIT»

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19.22 - giovedì 6 giugno 2024

Lavori Consiglio: impianti fotovoltaici, congedo di paternità, abolizione del Commissariato del Governo, Guest Pass
Mozioni di Freie Fraktion, Partito Democratico/Team K/Gruppo verde, Süd-Tiroler Freiheit e Team K.
Nell’ambito della seduta di Consiglio di oggi, la Freie Fraktion ha presentato la mozione n. 95/24: Una piccola centrale per ogni abitazione – i cittadini dovrebbero poter produrre energia in gran parte autonomamente, con la quale chiedeva di incaricare la Giunta provinciale (1) di consentire, dietro autorizzazione dell’amministrazione comunale competente, la realizzazione d’impianti fotovoltaici per edifici residenziali e aziendali entro l’area insediabile, anche su idonei tetti e spazi aperti in prossimità degli edifici; (2) di consentire, dietro autorizzazione dell’amministrazione comunale competente, la realizzazione d’impianti fotovoltaici per edifici residenziali e aziendali al di fuori dell’area insediabile, anche su idonei spazi aperti delle particelle fondiarie, situati in prossimità degli edifici; (3) di consentire, per le aziende agricole che soddisfano i criteri della legge sui masi chiusi, la realizzazione d’impianti agro fotovoltaici su terreni agricoli; la superficie complessiva dei pannelli solari non può essere superiore a 140 m2 . L’autorizzazione è rilasciata dall’amministrazione comunale competente.

La Süd-Tiroler Freiheit ha sostenuto che l’autarchia energetica in provincia dovrebbe essere obiettivo comune, ma bisogna evitare di creare conflitti sociali. Vanno potenziati gli impianti esistenti e promosse le cooperative. Secondo gli studi, coprendo metà dei tetti della provincia con i pannelli solari il fabbisogno sarebbe coperto. Importante è anche un’autorità che controlli i prezzi: con il nuovo assessore, disponibile a progetti innovativi, si potranno fare passi avanti. Va chiarito il concetto di “spazi aperti” contenuto al punto (2), e ricordato che la proposta di installare pannelli sui piloni delle piste da sci era stata abbandonata per difficoltà di accesso e collegamento. La diffusione degli impianti potrebbe creare difficoltà in termini di elettrosmog e riflesso della luce; bisognerebbe inoltre agire non solo sulla produzione di energia ma anche sul consumo. Va infine valutato lo smaltimento degli impianti, che contengono anche piombo, e che l’Alto Adige produce il doppio di energia elettrica di quanto consuma, ma ne ha poca d’inverno: qui i pannelli solari non aiutano.

Il Gruppo verde ha ringraziato per la mozione, ritenendo importante passare alla discussione sul “come” mettere in atto quanto progettato. Nell’ambito dell’energia rinnovabile c’è un grande potenziale da sviluppare, ma ci vuole un approccio sensibile. Nell’agro-fotovoltaico bisogna capire in quali luoghi è possibile procedere in maniera efficiente: questo va definito con legge urbanistica, non tramite deleghe ai Comuni, al fine di una strategia univoca in tutta la provincia.
Il Partito Democratico ha sottolineato l’imprescindibilità dell’utilizzo dell’energia fotovoltaica e i vantaggi prodotti dall’installazione di pannelli. Ha quindi fatto riferimento ai vantaggi portati dalle Comunità energetiche, che sfruttano gli incentivi dell’autoconsumo collettivo. Qualsiasi strumento che faciliti l’iter burocratico per installare gli impianti è sicuramente un aiuto. La mozione sarà sostenuta.

JWA Wirth Anderlan ha ritenuto che la mozione andasse nel verso giusto ma richiedesse una discussione approfondita. La sua approvazione imporrebbe modifiche legislative e di piani di settore. Ha poi fatto riferimento ai numerosi casi d’incendio di impianti riferitogli da un esperto di impianti: essi si devono al numero elevato di connessioni elettriche. Se le cose stanno così, non è il caso di andare avanti su questa strada.
La SVP ha fatto riferimento allo sviluppo verificatosi in Alto Adige negli scorsi anni ed evidenziato i limiti di produzione del fotovoltaico, facendo anche riferimento agli incidenti avvenuti agli impianti. Le comunità energetiche sono state un flop. Bisogna procedere con cautela considerando le difficoltà di compensazione inverno-estate e la tutela del paesaggio, soprattutto agricolo.

L’assessore competente ha replicato che con gli impianti fotovoltaici si fa un passo nella direzione giusta, anche se ci vuole prudenza in relazione agli incendi. La Provincia punta sull’autarchia in ambito elettrico, e la Giunta ha fatto passi importanti. In base alle ultime norme, sono state introdotte semplificazioni, in relazione per esempio ai tetti, alla situazione di edifici adiacenti ed edifici posti sotto tutela. Anche su tetti di edifici pubblici è possibile installare pannelli, così come sulle pareti antirumore. Si è poi di verificare presso la Laimburg questo tipo di installazione in ambito agricolo, dove vengono usate sostanze fitosanitarie. C’è in merito un decreto statale secondo cui i pannelli non vanno installati direttamente sul suolo. Nell’ambito del paesaggio si attendono i decreti ministeriali che definiscono le aree idonee. Infine, è già possibile prevedere impianti fotovoltaici sui tetti, ed esiste un gruppo di lavoro con rappresentanti APPA ed EURAC che sta elaborando una bozza per la disciplina degli impianti sugli spazi aperti. Laddove possibile, il fotovoltaico va consentito per dare una certa autonomia all’agricoltura. La Freie Fraktion ha spiegato che per “spazi aperti” si intendono superfici vicine a edifici, e che la mozione ha lo scopo di favorire i privati, non i grandi produttori, affinché si possano approvvigionare in modo autonomo. Votata per punti separati, la mozione è stata respinta: le premesse con 17 no, 14 sì e 3 astensioni, il punto (1), il (2) e il (3) sempre a maggioranza con 17 no.

Si è passati quindi alla trattazione del voto n. 09/24: Adozione del decreto legislativo previsto dalla Legge n. 32 del 2022 in materia di congedo di paternità obbligatorio, presentata da Partito Democratico, Team K e Gruppo verde, la cui discussione era stata avviata il 10 aprile scorso. Il Partito Democratico ha tolto dalla parte impegnativa le parole “il Governo italiano”. Dopo che la Süd-Tiroler Freiheit ha rilevato che con la modifica entra in gioco il Consiglio provinciale, che tuttavia non può prevedere un obbligo di paternità obbligatoria per il privato, il proponente ha sostituito “il Governo” con “il Parlamento”. Il documento chiede quindi di “impegnare il Parlamento italiano ad adottare TEMPESTIVAMENTE il decreto legislativo previsto dalla legge delega 7 aprile 2022, n. 32, in linea con le esperienze più avanzate in Europa che prevedono la fruibilità almeno per tre mesi del congedo di paternità.

L’assessora competente ha replicato che la paternità obbligatoria rientra nelle competenze statali, e che il Governo avrebbe dovuto introdurre entro maggio 2024 l’aumento del congedo obbligatorio, cosa che non è avvenuta. La Provincia, dal canto suo, ha introdotto alcune misure in questo senso, quale l’assegno Famiglia Plus e misure per l’assistenza ai figli dal 4. mese al 4. anno, compresa l’adozione., La maggioranza sosterrà il voto. Il voto è stato approvato con 25 sì e 6 astensioni.

La Süd-Tiroler Freiheit ha quindi presentato la mozione n. 7/23: Abolizione del Commissariato del Governo, con la quale chiedeva di invitare la Giunta provinciale ad avviare delle trattative con il Consiglio dei Ministri e il Governo al fine di abolire il Commissariato del Governo a Bolzano, e a far trasferire dette competenze alla Provincia autonoma di Bolzano, seguendo l’esempio della Val d’Aosta. Questo, ha detto il proponente, potrebbe rientrare nelle possibili economie che la stessa presidente del Consiglio ha definito necessarie in merito al bilancio di previsione 2024; egli ha inoltre ricordato che in Val d’Aosta questa istituzione non esiste più.

Il primo firmatario della mozione ha ricordato che una precedente mozione della Süd-Tiroler Freiheit per chiedere l’abolizione del Commissariato di governo era stata approvata dal Consiglio provinciale ma non era stata attuata, motivo per cui la questione viene ora riproposta.

La SVP ha replicato che l’argomento è stato discusso più volte in Consiglio – sono 7 le mozioni sull’argomento. L’ultima volta, l’SVP aveva votato a favore, quindi non si vedeva la necessità di ripetere la stessa cosa: pertanto, non si parteciperà alla votazione, per lanciare un segnale. Si continua però a sostenere in modo chiaro e inequivocabile il parere espresso l’ultima volta – fino a nuovo orientamento. La Süd-Tiroler Freiheit ha chiesto se è vero che le decisioni prese durante la scorsa legislatura scadono alla fine della stessa.

Il Team K ha chiarito che il fatto che la Giunta confermasse tutte le mozioni del passato valeva per tutte tranne che per quella sull’IDM, ma si è detto d’accordo con chi l’ha preceduto: il voto è stato presentato tante volte e non si vuole più partecipare a questa votazione, anche se un Commissariato non ha più ragione di essere.
La Süd-Tiroler Freiheit ha parlato di “due pesi e due misure” in merito a mozioni già proposte, e ritenuto che finora pareva che le mozioni decadessero: se invece è così, verificherà tutte le mozioni approvate. Anche la Freie Fraktion ha chiesto chiarimenti.

Il presidente del Consiglio ha spiegato che le mozioni non trattate decadono, per quelle approvate rimane in vigore il mandato politico.

La Süd-Tiroler Freiheit ha ritenuto importante che la Giunta si impegnasse nuovamente, essendo cambiati nel frattempo sia le maggioranze di Governo che quella di Giunta. Ha ricordato inoltre che la Convenzione per l’Autonomia si era espressa contro il Commissariato.

La vicepresidente della Provincia ha ribadito che la Giunta è rimasta della stessa opinione e porterà avanti tutte le trattative, ma non si parteciperà al voto. La Süd-Tiroler Freiheit ha replicato che goccia a goccia si scava la roccia, e riproponendo la questione prima o poi il Governo cederà.

Messa in votazione, la mozione è stata approvata con 10 sì e 5 no (19 non partecipanti al voto)

Il Team K ha quindi presentato la mozione n. 10/23: No al finanziamento del Guest Pass con i soldi del contribuente, con la quale si impegna la Giunta provinciale: (1) ad abolire il sistema dell’AltoAdige Guest Pass; (2) a non prevedere sistemi tariffari per i turisti che non coprano almeno i costi; (3) a riservare tariffe più vantaggiose solo ai turisti a cui viene offerta una Mobilcard tramite l’esercizio ricettivo che li ospita e che soggiornano in provincia per almeno sette giorni; (4) a prevedere file separate per l’accesso ai mezzi di trasporto pubblico da parte degli utenti in possesso dell’AltoAdige Pass.
L’assessore competente ha riferito di non poter approvare la proposta: se si utilizzasse comunque solo il singolo biglietto, non si riuscirebbe comunque a sostenere i costi del Trasporto Pubblico Locale. Esso, strutturato in una rete capillare che da sempre sta a cuore alla Giunta, è finanziato in gran parte dalla mano pubblica, ma è importante che gli utenti diano il proprio contributo. Il Guest Pass è nato anche perché c’erano code enormi, ora è stata creata un’offerta completa per evitare il tutto, e vi hanno aderito quasi tutte le associazioni turistiche altoatesine. Va detto che una rete con 800 bus e 6 milioni di km di corse rappresenta una grande sfida, e gli abbonamenti per tutte le categorie aiutano a superare le criticità.

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