(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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inviamo due brevi note riguardo alla richiesta di archiviazione sul caso “Andrea Papi”.
Carlo Papi: “Quando ci hanno comunicato la richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero è stato un fulmine a ciel sereno. È come se un macigno ci fosse crollato addosso. Per 15 mesi abbiamo atteso con apprensione, ma anche con speranza, l’esito delle indagini e alla fine è come se non fosse accaduto nulla. Ovviamente, rispettiamo il lavoro della magistratura, ma il nostro punto di vista è quello di due genitori che quel giorno hanno perso la cosa più cara al mondo, un figlio. È stato un sacrificio vano? Dobbiamo aspettare che accada di nuovo?
Dopo tutto quello che è successo, dagli striscioni in ricordo di Andrea che ci hanno fatto togliere, alle numerose diffamazioni su Facebook, ora questa richiesta di archiviazione. Ma l’orso di chi è? Chi lo gestisce e chi lo ha gestito in tutti questi anni?
Noi comunque non molleremo né oggi né mai e continueremo a chiedere giustizia. Non voglio aggiungere altro. Se non che, tra poco, andrò in cimitero a trovare il mio amato Andrea e per la prima volta nella mia vita sarò in difficoltà sulle cose da dirgli perché non mi è rimasta più nessuna parola”.
Maurizio Cibien, Giesse: “La decisione del pm ha sorpreso anche noi ma è difficile commentare senza prima aver letto le motivazioni. Abbiamo 30 giorni per opporci. Tramite il nostro legale fiduciario, faremo copia degli atti e leggeremo tutto con attenzione per capire come muoverci. Nel frattempo, chiediamo rispetto per la famiglia e per il suo dolore”.
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GIESSE Risarcimento Danni
Ufficio Stampa
BELLUNO