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“IO NON HO PAURA DEL LUPO“ * GRANDI PREDATORI: «ALTO ADIGE, È ILLEGITTIMO L’ORDINE DI ABBATTERE DUE ESEMPLARI?»

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14.46 - martedì 13 agosto 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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L’ordine di abbattimento di due esemplari di lupo in Alto Adige è illegittimo? Questa la (legittima) domanda che l’Associazione Io non ho paura del lupo si pone in merito al decreto di abbattimento di due esemplari firmato venerdì 9 agosto 2024 dal presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher. Questi lupi sarebbero responsabili della predazione di un totale di 30 capi di bestiame uccisi in nove attacchi di lupo confermati in tre alpeggi nei territori comunali di Malles e Curon, in Alta Val Venosta.

Come Associazione siamo già a lavoro per comprendere meglio quanto accaduto e per poter esprimere un’opinione che sia basata sulle relazioni tecniche e sui dati a disposizione.

Tantopiù che lo stesso estratto parziale del parere ISPRA riportato sul decreto di abbattimento appare controverso e confuso, riportando che “non è noto come siano stati individuati i criteri introdotti dalla norma e che tali criteri non definiscono la dimensione dell’area oggetto del danno.” Pertanto dal parere ISPRA emerge che “Questi due aspetti non rendono possibile valutare adeguatamente da parte di questo Istituto la sussistenza del primo requisito richiesto dalla norma comunitaria.” non parrebbe quindi evidente l’eventuale “semaforo verde” da parte di ISPRA in relazione all’abbattimento.

Rimangono inoltre poco chiari nel decreto alcuni aspetti fondamentali in quanto non viene specificato né se i lupi siano stati identificati geneticamente, né quali debbano essere esattamente abbattuti (adulti? cuccioli? dominanti o altri esemplari?) e se la deroga tenga conto del fatto che il branco è attualmente impegnato nella crescita dei cuccioli di circa tre mesi di età e che è ipotizzabile che questo tipo di intervento, se messo in atto, possa impattare sull’esistenza dell’intero branco.

Altra questione riguarda l’utilizzo dei mezzi di prevenzione: mettendo da parte la discutibile designazione di “aree pascolive protette” definite dalla Provincia di Bolzano ove le “opere di protezione non sono ragionevolmente possibili ai sensi del DPP 25/2023” non risulta chiaro quali siano, in dettaglio, le iniziative messe in atto per la prevenzione del danno e se queste fossero effettivamente ben funzionanti al momento della predazione. Per questo motivo ci riserviamo di esprimere ulteriori considerazioni dopo aver visionato i documenti e il parere di ISPRA che abbiamo già richiesto.

Rispetto al tema degli abbattimenti come Associazione vogliamo specificare infine che oggi per noi questi non sono un tabù, ma che non possono essere attuati come singolo strumento “gestionale” e senza specificità per proteggere animali d’allevamento là dove non sono state messe in atto tutte le strategie anti-predatorie e dissuasive possibili, ma come “azione ultima” all’interno di strutturate iniziative di coesistenza, conservazione e gestione.

Ribadiamo inoltre che questo tipo di interventi non possono essere applicati senza tenere conto della strutturazione dei branchi e del numero di esemplari che li compongono, del periodo riproduttivo e della crescita dei cuccioli, nonché delle specificità rispetto agli esemplari da abbattere. Concludendo, ogni azione gestionale futura deve anteporre a tutto l’utilizzo dei mezzi di prevenzione che, nonostante i normali problemi di percorso, rimangono ad oggi la soluzione più efficace per la coesistenza futura con i grandi predatori.

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