(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Ci sono coincidenze che stupiscono. Oggi, Ernesto Galli della Loggia, uno studioso che non si può proprio definire di sinistra, sul “Corriere della Sera”, un quotidiano che non è la “Pravda”, apre il suo editoriale con il titolo “La fedeltà non serve al Paese”. Ha perfettamente ragione. Non serve al Paese, come non serve all’autonomia speciale, mentre è utilissima per fare carriera veloce, come insegna l’esempio “luminoso” della dottoressa S. C. (sotto link lancio Opinione – ndr).
Nel volgere di un pugno di mesi, è stata assunta dapprima al Muse, per poi transitare alla direzione dell’Ufficio Biblioteche del Servizio Attività culturali, da dove è dovuta andarsene in fretta per il rientro dell’effettiva titolare di quell’ufficio a cura della Magistratura, approdando quindi al Museo del Castello del Buonconsiglio dove, con curiosa riorganizzazione, le è stato creato un ufficio “ad hoc”.
Su questi passaggi giacciono agli atti diverse interrogazioni, alcune ovviamente ancora senza risposta. Una scalata davvero eccezionale e sicuramente, dovuta ad indubbi meriti professionali che, inevitabilmente, l’hanno anche proiettata sulla scena politica, con la candidatura nelle file, guarda caso, prima della Civica Trentina nel 2018 e oggi della Lista “Fugatti Presidente”. La fedeltà non serve al Paese, ma forse aiuta tanto le singole fortune, con buona pace di tutti gli altri dipendenti che non possono beneficiare di corsie preferenziali.
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Cons. Alessio Manica
PD del Trentino