(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Ai tempi dei cantieri del Giubileo, cosa succede a un cittadino se mentre cammina su un marciapiede gli si apre il terreno sotto i piedi e finisce in una buca? È quello che è accaduto a Flavia, una giovane romana sprofondata in una voragine mentre tornava in ufficio. Questa un’anticipazione del servizio di Max Andreetta in onda stasera, in prima serata su Italia 1.
L’incidente ha stravolto la vita di Flavia: dolori cronici alla schiena, all’anca e al piede, una diagnosi di invalidità permanente del 9% e continui problemi fisici che non le danno tregua. «Non riesco a camminare senza soffrire, la mia vita è cambiata completamente», racconta Flavia, che da un anno e mezzo attende un risarcimento. Il Comune di Roma interpellato via PEC per mesi non risponde, così l’avvocato di Flavia è costretto a rivolgersi direttamente all’assicurazione di Roma Capitale.
Dopo mesi di altre PEC ignorate, l’assicurazione finalmente incarica un suo medico legale di visitare la ragazza, a giugno 2024, 11 mesi dopo l’incidente. Dall’assicurazione del Comune arriva una proposta di risarcimento: 2.000 euro pro Bono Pacis. E perché mai l’assicurazione per evitare una causa offrirebbe solo 2.000 euro? L’assicurazione, inoltre, attribuisce la responsabilità a un tombino vicino alla buca, gestito da Acea, la società che a Roma si occupa della rete idrica. Acea, però, ha negato ogni coinvolgimento.
L’avvocato di Flavia tenta ancora una volta di contattare l’assicurazione. La liquidatrice dell’assicurazione al telefono esordisce: «Ah, adesso ho realizzato, buongiorno avvocato». L’avvocato ribatte: «Io vi avrò mandato venti PEC». Ma la risposta che arriva dalla liquidatrice svela un problema gestionale serio: «A me risulta qualche mail, ma non me le fa aprire. È un problema nostro del sistema. Non le vedo, non le leggo».
Se l’assicurazione del Comune non riesce a leggere le mail inviate da chi ha subito un danno, c’è un problema di gestione decisamente grosso. Eppure, la questione rimane irrisolta. La liquidatrice dichiara che l’assicurazione riconosce solo il 2% di invalidità a Flavia, nonostante il medico legale consultato dalla cittadina abbia certificato un’invalidità permanente del 9%. «Le è stato concesso un 2%. La vogliamo risolvere la questione?», domanda la liquidatrice. L’avvocato risponde: «Ma con il 2% cosa risolviamo?». L’avvocato insiste nel chiedere almeno accesso alla relazione del medico legale dell’assicurazione: «Io avevo fatto anche un accesso agli atti per avere la relazione, come mai non me l’ha mandata? Io l’ho inviata via PEC a luglio». La risposta, però, lascia increduli: «Non si può fare, non si può inoltrare», replica la liquidatrice. L’avvocato, esasperato dal silenzio e dalle risposte insufficienti, afferma: «Quindi andiamo avanti con la causa».
La Iena decide così di portare il caso direttamente al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. «Sindaco, buongiorno. Veniamo da lei perché c’è una cittadina che, mentre camminava sul marciapiede, è sprofondata in una voragine e dopo un anno e mezzo nessuno l’ha ancora risarcita, nonostante sia rimasta con un’invalidità permanente», esordisce Max. Gualtieri risponde: «Mi dia i documenti e farò verificare la situazione, perché c’è un’assicurazione che fa esattamente questo lavoro».
Quando l’inviato fa notare che l’assicurazione non risponde da mesi, il Sindaco replica: «Lei sta spacciando un ritardo nelle comunicazioni e nei pagamenti per un normalissimo dissenso tra due parti, che adesso, se non si metteranno d’accordo, andranno dal giudice». Max incalza: «Sindaco, è mai possibile che ci voglia un anno e mezzo per risarcire una cittadina che ha visto la sua vita cambiare per sempre?». Gualtieri ribatte: «Lo sa perché non si è ancora risarcito? Perché è molto diversa la vicenda da quello che mi avete detto. E poi non è vero che non hanno mai risposto: le hanno detto una bugia».
L’avranno detta a Le Iene o al sindaco la bugia? La prima volta che l’assicurazione di Roma e l’avvocato di Flavia si sono sentiti dopo la visita medico-legale di giugno, è stato davanti a Le Iene, lo ha ammesso la stessa liquidatrice dell’assicurazione di Roma. Solo che al sindaco evidentemente hanno raccontato tutt’altra storia. Max continua a incalzare: «Pare pure che Assicurazioni di Roma abbia detto che il cittadino non ha diritto ad avere una relazione medico-legale». E il Sindaco: «Ma non è vero, le hanno detto tutta una serie di bugie».
A questo punto, Gualtieri chiama l’assicurazione: «La prima volta che avete detto al cittadino dopo l’avvento della PEC ‘le proponiamo questa scelta’. Quando è stato?». Le domande del sindaco all’assicurazione fanno pensare che anche a lui adesso forse stia avendo qualche dubbio.
Dopo qualche minuto, Gualtieri ammette ai microfoni de Le Iene: «Beh, effettivamente questo ha ragione. Però io non gliela posso dare la perizia di parte». L’inviato continua: «L’assicurazione è tenuta a rispondere entro 90 giorni. Dopo sei mesi, Le Iene sono intervenute e c’è stata una risposta solo per telefono». Gualtieri conclude: «L’assicurazione ha risposto sicuramente prima delle Iene». Max, però, ribatte: «Ma quando? L’abbiamo registrato, Sindaco. ‘Ci siamo sentiti l’ultima volta a giugno’ (dalla telefonata con l’assicurazione, ndr). Se vuole le mostro la registrazione». Gualtieri taglia corto: «No, non mi interessa. Devo andare. Grazie».