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PAT – ISPAT * PENSIONI TRENTINO: «NEL 2022 EROGÀTI 195.479 TRATTAMENTI A 145.277 SOGGETTI (+1,1%), MEDIA 15.804 EURO»

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13.53 - venerdì 17 maggio 2024

Nel 2022 in Trentino sono stati erogati 195.479 trattamenti pensionistici a 145.277 soggetti beneficiari (+1,1% rispetto al 2021). In media ogni pensione ammonta a 15.804 euro, per una spesa complessiva pensionistica pari a 3.089 milioni di euro (+3,9% rispetto al 2021). I soggetti beneficiari hanno percepito mediamente 21.265 euro all’anno.

L’Istituto di Statistica della provincia di Trento (ISPAT) aggiorna i dati relativi alla consistenza e alla dinamica della spesa pensionistica registrata in Trentino nell’anno 2022. Tali informazioni sono il risultato delle elaborazioni condotte sui dati relativi ai trattamenti pensionistici del “Casellario centrale dei pensionati” gestito dall’INPS. Si tratta, in particolare, dei dati relativi alle prestazioni pensionistiche erogate dagli enti previdenziali – sia pubblici che privati – a beneficiari residenti in Trentino per le seguenti tipologie di trattamento: pensioni di invalidità, pensioni di vecchiaia e anzianità, pensioni di reversibilità, pensioni indennitarie non assistenziali e pensioni di tipo assistenziale (assegni sociali, assegni per invalidità civile e pensioni di guerra).

❖ Nel 2022 sono stati erogati 195.479 trattamenti pensionistici per una spesa complessiva pari a 3.089 milioni di euro, con un’incidenza sul PIL del 12,9% (-0,8 punti percentuali su base annua). Nell’ultimo decennio la spesa pensionistica è aumentata in termini nominali del 27,4%; rispetto al 2021 l’incremento è stato pari al 3,9%.

❖ L’importo medio annuo erogato ha seguito negli ultimi dieci anni l’andamento positivo e crescente della spesa pensionistica, con un incremento complessivo del 26,5%. Nel 2022 l’importo medio annuo delle pensioni è di 15.804 euro, 591 euro in più rispetto all’anno precedente: un incremento del 3,9% che risulta inferiore alla crescita dell’inflazione1. Meno regolare è stata invece la crescita nel periodo del numero delle pensioni, che evidenzia un andamento regressivo fino al 2016, per poi aumentare costantemente negli anni successivi (+0,7% rispetto al 2013 e stabile su base annua).

❖ Il numero di assegni pensionistici erogati assume un valore molto più ampio rispetto al numero dei beneficiari, in quanto uno stesso soggetto può percepire più di un trattamento. I soggetti beneficiari risultano infatti 145.277 (1.638 unità in più rispetto al 2021); in media ognuno percepisce 21.265 euro all’anno (566 euro in più rispetto al 2021).

❖ Le pensioni di invalidità, vecchiaia e anzianità e le pensioni ai superstiti sono le più diffuse, sia per numero che per importo erogato, assorbendo la quasi totalità (95,2%) della spesa pensionistica complessiva; residuale risulta il peso delle pensioni assistenziali (3,6%) e delle pensioni indennitarie (1,2%). Il 78,4% delle pensioni erogate ai titolari maschi è una pensione di vecchiaia e anzianità; per le femmine la quota si attesta al 56,2%. Situazione opposta per le pensioni ai superstiti: il 30,3% di queste vengono percepite dalle donne contro il 5,5% degli uomini.

❖ Gli importi della pensione di vecchiaia e anzianità evidenziano un gap di genere consistente. Gli uomini percepiscono un importo più elevato rispetto a quello delle donne: rispettivamente 23.519 euro e 13.980 euro, con una differenza pari al 40,6% in sfavore delle donne. Il divario fra i generi scende se si prendono in considerazione le altre tipologie (invalidità -29,3%; assistenziale -3,6%). Situazione opposta per le pensioni indennitarie e ai superstiti, dove il differenziale è pari rispettivamente al 76,2% e al 62,6% in sfavore degli uomini.

 

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