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SLC.CGIL.IT * RAI: «FIRMATO IL RINNOVO DEL CCL 2023-2026, SCADUTO IL 31 DICEMBRE 2022»

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17.05 - mercoledì 17 luglio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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FIRMATO IL RINNOVO DEL CCL RAI 2023-2026

Nella tarda nottata di ieri è stata firmata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCL RAI, scaduto il 31 dicembre 2022, fra le OO.SS SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL e il Gruppo RAI.

L’accordo che, in base al voto delle assemblee, aveva concentrato gli sforzi principalmente sulla parte economica, permette il recupero inflattivo sia per i lavoratori assunti prima del 95 (per effetto dello specifico sistema di maggiorazioni e trascinamenti contrattuali), sia per i lavoratori assunti dopo il 95 che, vista la minore incidenza di rivalutazioni e trascinamenti, hanno dei minimi superiori.

In particolare, per il nuovo livello parametrale 3 per gli assunti dopo il 1995, si prevede un aumento di 130 euro (suddivisi in tre tranche 1° novembre 24; 1 luglio 25; 1 luglio 26), che porta il minimo contrattuale a circa 203 euro per 14 mensilità.
Invece, sempre per il nuovo livello parametrale 3, ma per gli assunti prima del95, si prevede un aumento di 100 euro (suddivisi anche qui in tre tranche 1° novembre 24; 1 luglio 25; 1 luglio 26), che porta il minimo contrattuale a circa 170 euro per 14 mensilità, a cui si aggiunge la rivalutazione degli scatti di anzianità, che arricchiscono in maniera consistente la busta paga di questa tipologia di lavoratori.

A questo si aggiunge la una tantum di 700 per i post ’95 e di 450 euro per gli ante ’95, in pagamento a settembre, e l’impegno di RAI a confermare per tutto il triennio il contributo al FASI (l’ente che si occupa dell’assistenza sanitaria per le lavoratrici e I lavoratori RAI).

Un aumento economico che è il maggiore nella serie storica contrattuale degli ultimi 20 anni, e che spiega anche perché in RAI ci siano, da un lato minimi salariali sorprendentemente bassi, ma, di converso, una concentrazione della popolazione aziendale sui livelli apicali (circa il 60% dal 3 livello a salire).

Per questa ragione, come OO.SS. abbiamo spinto per un tavolo di confronto che, di pari passo con la presentazione dei modelli produttivi, si concentri su alcune criticità specifiche. In particolare, abbiamo chiesto e ottenuto che si parli di riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, e, parimenti, sull’utilizzo dei livelli più bassi 7°, 8°, 9° livello (circa 180 lavoratori/trici su quasi 10.000), che sono quelli/e maggiormente in sofferenza, al pari degli apprendisti, che scontano però il sotto inquadramento previsto dalla Legge.

Una parte normativa che dovrà essere quindi di sostegno alla presentazione dei modelli produttivi prevista per l’Autunno, e in cui si cercheranno di affrontare i nodi che imbrigliano la RAI e ne mettono a rischio il futuro. Un accordo che ora dovrà passare al vaglio delle assemblee e, soprattutto, del Referendum già fissato per il 25 luglio p.v., che si terrà in modalità on-line, e che dovrà validare l’intesa.

Con questo accordo, che salutiamo positivamente, pensiamo di aver dato una prima risposta al tema salariale, che, complice la fiammata inflattiva di questi anni, aveva raggiunto livelli di guardia. Resta inteso che, per SLC-CGIL, rimangono da sciogliere tutti i nodi che mettono a rischio il futuro del Servizio Pubblico radiotelevisivo. La mancanza di certezza sulle risorse del canone e le sue modalità di riscossione, nonché tutti i limiti di una governance stretta fra criteri ambigui di nomina e stretta derivazione dalla politica, ci hanno spinto a sostenere il ricorso prima al TAR e poi al Consiglio di Stato da parte di alcuni ricorrenti.
Una scelta che rivendichiamo, perché solo creando le condizioni per una risposta di sistema si può sperare di dare una risposta a quella che, per noi, è per l’appunto una crisi sistemica della RAI.

Pensare, al contrario che, una vendita delle quote di maggioranza di Raiway, fatta senza un Piano industriale e al solo fine di fare cassa, possa servire ad evitare il peggio, oltreché illusorio, rischia di essere drammaticamente dannoso.
Quindi bene questo contratto, ma attenzione a non perdere di vista gli altri problemi che rischiano di schiacciate la RAI.
La Segreteria Nazionale SLC-CGIL.

 

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