(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
///
Se al crescere dei dispositivi di controllo del territorio nel capoluogo avesse fatto da riscontro un significativo calo di quei reati che provocano maggior allarme sociale oggi non vi sarebbero tante perplessità sulle iniziative intraprese in quel senso. Se a quell’abbondare di strumentazione avessero fatto poi seguito dei processi di integrazione del controllo viario e semaforico per evitare quella congestione del traffico che fa provare ai trentini l’ebbrezza della metropoli pur vivendo in una piccola città di provincia, la gente sarebbe magari pure contenta.
Ma, visto che non è così, ci si accontenta invece di scommettere sulle commissioni provvigionali che quei tanti acquisti tecnologici possono aver regalato a pochi fortunati.
E su come, in così poco tempo, il buon Ianeselli abbia saputo rendere politicamente contendibile il capoluogo. Ovviamente come UdC contiamo di potercene avvantaggiare e magari di esprimere anche per allora un candidato Sindaco.
La signora Chiara Maule, che sui progetti “Smart City” era impegnata la scorsa legislatura, ha scoperto solo da poco che Smart si riferisce sia al sorriso che all’intelligenza e che quel sorriso che abbondava sulle labbra dello stolto, non è estraneo a quella scommessa fatta impunemente sulla tutela della Privacy a Trento.
*
Roberto Dal Rì
Commissario straordinario dell’Udc per il Trentino Alto Adige Südtirol
#ilcentrodeltrentino