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UNTERBERGER (SVP) * TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL: « LEGGE ELETTORALE, INACCETTABILE LA GIUNTA REGIONALE SENZA DONNE »

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11.27 - martedì 13 febbraio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Unterberger (SVP): Giunta regionale senza donne inaccettabile. L’esempio del Trentino-Alto Adige dimostra quanto siano importanti le misure positive per la rappresentanza femminile. Nella provincia di Trento, la legge elettorale prevede la doppia preferenza di genere: se vengono espressi più voti di preferenza, questi devono essere divisi tra entrambi i sessi. Questa misura ha aumentato la percentuale di donne elette nel Consiglio provinciale di Trento, passate da 9 a 14, con una percentuale del 40% sul totale degli eletti.

La legge elettorale per il Consiglio provinciale della provincia di Bolzano, invece, non prevede la doppia preferenza di genere. Di conseguenza, la percentuale di donne elette in Consiglio è rimasta ferma al 30% da quando è stato introdotto l’obbligo di riservare all’altro sesso il 30% delle candidature nelle liste. Alle ultime elezioni, in pratica, sono state elette solo 10 donne su 35 membri. Al contrario, se si guarda al numero di donne nelle giunte delle due province, Bolzano con 3 donne, a differenza di Trento che ne ha solo 2, ottiene risultati nettamente migliori.

E questo nonostante la percentuale di donne in Consiglio provinciale, pari al 40%, superi quella di Bolzano del 10%. Come mai?
Perché esiste una disposizione, nella legge elettorale della provincia di Bolzano, secondo la quale la percentuale di donne nella giunta provinciale deve rispecchiare quella del Consiglio provinciale. Non esiste un passaggio simile nella legge elettorale di Trento. Se ci fosse, il numero di donne nella giunta provinciale dovrebbe essere doppio rispetto a quello attuale.

Questi esempi dimostrano che è fondamentale adottare misure per garantire le pari opportunità tra i sessi, come prescritto dalla Costituzione all’art. 51 e all’art. 117, comma 7. Altrimenti, continuerà a verificarsi quello che sta succedendo per quanto riguarda l’organo di governo regionale: poiché non è espressamente previsto da nessuna parte, si può formare una giunta regionale senza donne.
Al di là del fatto che così facendo si va contro i principi sanciti dalla Costituzione, si tratta comunque di una scelta politica inaccettabile. E la conclusione è una sola: è urgente una quota esplicita per le donne, anche per quanto riguarda la giunta regionale.

 

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Unterberger (SVP): Regionalregierung ohne Frauen – politisches Armutszeugnis

Wie wichtig positive Maßnahmen für die Vertretung von Frauen sind, zeigt das Beispiel Trentino – Südtirol.
In der Provinz Trient ist im Wahlgesetz die geschlechtergerechte Vorzugsstimme vorgesehen: wenn mehrere Vorzugsstimmen abgegeben werden, so müssen diese auf beide Geschlechter aufgeteilt werden. Durch diese Maßnahme konnte der Frauenanteil im Landtag der Provinz Trient von 9 auf 14 angehoben werden. Das ist ein Frauenanteil von 40 %.
Im Wahlgesetz für den Landtag in der Provinz Bozen findet sich hingegen keine Vorschrift zur geschlechtergerechten Vorzugsstimme. Daher stagniert die Frauenquote im Landtag, seit der Einführung der Pflicht, 30 % der KandidatInnen auf den Listen dem anderen Geschlecht vorzubehalten, bei 30 %. Bei den letzten Wahlen waren von 35 Gewählten 10 Frauen. Betrachtet man hingegen den Frauenanteil in den Regierungen der beiden Provinzen, so schneidet Bozen mit 3 Frauen, im Gegensatz zu Trient mit 2 Frauen, deutlich besser ab, obwohl der Frauenanteil im Landtag von 40 % den von Bozen um 10. % übertrifft. Warum?
Weil es im Wahlgesetz der Provinz Bozen eine Vorschrift gibt, wonach der Frauenanteil in der Landesregierung jenen des Landtages widerspiegeln muss. Im Wahlgesetz von Trient sucht man einen derartigen Passus vergeblich. Ansonsten müssten doppelt so viele Frauen, wie derzeit, in der dortigen Landesregierung sitzen.
Die Beispiele zeigen, dass es unerlässlich ist, Maßnahmen für die Chancengleichheit zwischen den Geschlechtern zu ergreifen, wie dies die Verfassung in Art. 51 und Art. 117 Abs. 7 vorschreibt.
Ansonsten geschieht dieses Trauerspiel, das gerade in Bezug auf die Regionalregierung vonstatten geht: weil es nirgends ausdrücklich vorgeschrieben sei, könne eine Regionalregierung ohne Frauen gebildet werden.
Abgesehen davon, dass diese Rechtsauffassung den Grundsätzen in der Verfassung widerspricht, ist sie ein politisches Armutszeugnis erster Güte. Und das Fazit ist: es braucht dringend eine ausdrückliche Frauenquote, auch in Hinblick auf die Regionalregierung.

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