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ASSOCIAZIONE “TRANSDOLOMITES” * FERROVIA “AVISIO” / TRENTO-PENIA CANAZEI: «DIRETTA VIDEO STREAMING CONFERENZA STAMPA – HOTEL AMERICA 19/6 ORE 15.00»

Scritto da
15.08 - mercoledì 19 giugno 2024

Diretta streaming by: Agenzia giornalistica Opinione (riprese video: Maurizio Daldon)

 

 

 

VIDEOINTERVISTA PRESIDENTE MASSIMO GIRARDI

LE DOMANDE:

1) Presidente Girardi, per l'”Associazione Transdolomites” che significa oggi essere protagonisti della mobilità ferroviaria per le valli dell’Avisio?

2) Dopo l’approvazione dello “Studio di fattibilità della ferrovia valli Avisio”, quali saranno le prossime tappe evolutive del progetto?

3) La Ferrovia Avisio in quale contesto futuribile potrà inserirsi come linea per il trasporto locale e strumento di connessione con l’Europa?

 

 

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

 

Conferenza  stampa  di Transdolomites mercoledì 19 giugno 2024 ore 15.00, Sala conferenze Hotel America, Via Torre Verde 50 – Trento. La ferrovia entra nella storia delle valli dell’Avisio, del Trentino e delle Dolomiti.

Il cammino nella direzione dell’idea di progetto per una ferrovia che collega Trento a Penia di Canazei via Val di Cembra, Fiemme e Fassa prende spunto nel 2009 nel solco tracciato da Metroland il cui nobile pensiero era quello di collegare via ferro le periferie del Trentino con la città di Trento.

Nobile lo spirito di Metroland che mirava a connettere le periferie del Trentino con Trento e viceversa ma con una visione che prevedeva la maggior parte dei collegamenti in tunnel. Serviva un riposizionamento della sua visione originaria e l’occasione si è presentata nel 2009 per mezzo di uno studio commissionato a Qnex di Bolzano il quale mise alla luce la prima idea progettuale per la Ferrovia dell’Avisio con l’impostazione svizzera di ferrovia come servizio di mobilità capillare nelle valli servendo i paesi, intermodale con gli impianti di risalita, connessa la rete internazionale divenendo una costola della ferrovia del Brennero e del corridoio Scandinavo-mediterraneo (SCAN-MED)

Si giunse al 12 giugno 2014 quando  il Consiglio della PAT approvava all’unanimità la Mozione N. 38 per gli interventi a sostegno dell’attività di studio e progettazione relativa alla realizzazione di una ferrovia delle Valli dell’Avisio In quella occasione il Consiglio della PAT impegnava la Giunta provinciale ad avviare nel più breve tempo possibile lo studio di fattibilità di una ferrovia che connetta  Trento con le valli dell’Avisio, approfondendone, tra l’altro, gli aspetti finanziari.

Dal 2014 ad oggi sono trascorsi dieci anni di attesa durante i quali l’Associazione Transdolomites non ha guardato passivamente lo scorrere del tempo. Ha più volte richiamato i decisori politici di turno ad onorare lo spirito della Mozione N. 38 e si è impegnata a promuovere vari studi tecnico-economici che riteniamo essere funzionali ad analizzare dal punto di vista scientifico la sostanza della proposta ferroviaria.

Altro atto politico da ricordare ,l’ Ordine del Giorno promosso dal Consigliere Gianluca Cavada e votato da tutto il Consiglio della PAT a fine dicembre 2021 volto a rinnovare l’attenzione riguardo lo studio di fattibilità per la Ferrovia Avisio.

 Infine l’Approvazione dello schema di convenzione ai sensi dell’art.16 della L.P. 16/93 tra Rete Ferroviaria Italiana (RFI) spa e la Provincia Autonoma di Trento relativa ad una collaborazione finalizzata allo svolgimento di preliminari valutazioni circa la fattibilità tecnico economica di un nuovo collegamento ferroviario tra Trento e Canazei (“Treno dell’Avisio”) del 7 giugno 2024, a conclusione di un’attesa decennale. Rappresenta il raggiungimento di un traguardo storico ed allo stesso tempo il punto di una ripartenza concreto volto a valutare gli aspetti dell’idea di progetto “ Ferrovia Avisio”.

Mercoledì 19 giugno ore 15.00 nel corso della pubblica  conferenza stampa oltre che  ricordare nei passaggi salienti i 10 anni di cammino la nostra attenzione non sarà sul carattere tecnico dell’opera ( già tema di tanti convegni)  ma soprattutto i retroscena dell’’impegno umano sul quale basata questa esperienza associativa unica in Italia. Sarà occasione per ringraziare coloro che nella società civile hanno avuto il coraggio civico per sostenere la causa della Ferrovia Avisio permettendoci di vivere questo momento storico. Allo stesso tempo occasione per togliersi finalmente , pur senza rancore , qualche sasso dalle scarpe. Da qualche anno si attendeva anche questo passaggio : una parentesi da  aprire e chiudere allo stesso tempo perché la  battaglia che ora ci attende  non sta nel guardare all’indietro ma barra in avanti.

 

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Massimo Girardi
Presidente di Transdolomites

 

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Conferenza stampa Transdolomites 19 giugno 2024 – Ferrovia Avisio: studio di fattibilità traguardo atteso da anni e il risultato di un cammino lungo 15 anni. Ora il momento per ricordare, festeggiare, ringraziare. Ma la la vera partita si gioca adesso.

  

Le date più significative;

2006 nasce Transdolomites con l’impego a promuovere la sensibilizzazione sul tema della mobilità -turismo, energia sostenibili in ambiente dolomitico ed alpino

– 2009 ( primavera) , a seguito della presentazione pubblica in Val di Fassa, Comprensorio Ladino dell’idea ferroviaria di Metroland da parte dell’allora Assessore della PAT, Alberto Pacher con competenza ai trasporti, Massimo Girardi ai sindaci presenti ed impiantisti di promuovere uno studio di mobilità ferroviaria territoriale integrativo a Metroland per rispondente ai bisogni di mobilità dei territori. L’invito non ebbe nessun seguito

2009  ( estate)  Massimo Girardi  per uscire dalla palude del silenzio decide di  affidare personalmente un incarico a Qnex Bolzano per elaborare una proposta ferroviaria nel solco di Metroland. Studio interamente finanziato dal mandante dell’incarico. In quell’inizio di estate 2029 avevo compreso che nulle sarebbero state le speranze che qualche cosa si movesse in casa Avisio. L’orizzonte dei convegni 9 e 10 ottobre 2009 che stavamo organizzando a Trento con Trentino Trasporti ed aventi come tema il trasporto ferroviario doveva essere il momento per passare dalla teoria alla pratica, presentarsi a Trento con una proposta. Ricevuta l’offerta economica di Qnex mi recai in banca dove a mio carico venne acceso un prestito che al lordo degli interessi passivi ammontò a € 28.566,00 ( 23.870, per lo studio + 4.976,00 di interessi passivi) . Pubblicamente detti notizia di questo passo e invitando chi di buona volontà a collaborare nel sostegno anche economico della causa. Da vari destinatari raccolsi il sostegno di circa € 5.000,00. Questo passo creò la condizione per avviare un percorso impegnativo ma in tutta autonomia accompagnato da un continuo coinvolgimento verso la società civile. Impegno economico che negli anni a seguire sostenni non altre iniezioni monetarie perché un razzo lanciato in orbita nella fase inziale necessita di molta energia e quel razzo era l’associazione. Associazione che poi negli anni nel proprio DNA ha introdotto il metodo non solo di essere impegnata umanamente ma anche autofinanziandosi e investendo economicamente in tutto ciò che è stato realizzato negli anni a seguire

–          La prima presentazione in pubblico avvenne il 9 ottobre 2009 in occasione del convegno sui trasporti ferroviari che ebbe luogo a Trento in occasione dei festeggiamenti per i 100 anni di attività della Ferrovia Trento-Malè. Il 9 novembre 2009 a Pozza di Fassa si tenne la prima presentazione pubblica in Val di Fassa alla quale seguirono altre presentazioni sempre pubbliche in Val di Fiemme, Cembra, Trento, Lavis. Con lo studio Qnex curato da Marco Danzi venne alla luce l’idea di progetto per una ferrovia di collegamento da Trento a Penia di Canazei, 26 fermate, intermodalità con gli impianti di risalita, 80 muniti di viaggio compreso il tempo delle fermate. Una ferrovia di trasporto regionale sul modello svizzero ha recepito il pensiero nobile di Metroland che proponeva di  collegare via ferro le periferie del Trentino con la città di Trento purtroppo con una impostazione di metropolitana sotterranea

–           2010 al dicembre 2012 Transdolomites promuove una raccolta di firme avente lo scopo di chiedere alla PAT di avviare la progettazione della ferrovia Avisio. Raccolta firme aperta a residenti e turisti che raggiunge il quorum di circa 8000 firme consegnate all’attenzione del Presidente del Consiglio Provinciale a Trento, Dott. Bruno Dorigatti nel luglio 2013.

–           12 giugno 2014, il Consiglio della PAT approvava all’unanimità la Mozione N. 38 per gli interventi a sostegno dell’attività di studio e progettazione relativa alla realizzazione di una ferrovia delle Valli dell’Avisio. In quella occasione il Consiglio della PAT impegnava la Giunta provinciale ad avviare nel più breve tempo possibile lo studio di fattibilità di una ferrovia per  collegare  Trento con le valli dell’Avisio, approfondendone, tra l’altro, gli aspetti finanziari.

–           25 luglio 2014 viene approvato dal Bim dell’Adige (che raccoglie i 129 Comuni che si affacciano sulle rive dei fiumi Adige, Noce e Avisio) un accordo di programma con l’Università di Verona per la realizzazione di uno studio avente l’incarico di sviluppare le ipotesi di percorso del collegamento ferroviario tra Trento e Penia di Canazei. “L’investimento complessivo per lo studio fu di circa 49 mila euro suddivisi sostanzialmente a metà tra il Consorzio Bim da una parte, Comunità di Valle della val di Cembra, della val di Fiemme, Comun General de Fascia e gli otto comuni maggiormente interessati dal tracciato dall’altra. Lo studio venne curato dal Prof. Francesco Rossi Preside della Facoltà di Economia di Verona, Ing. Ferroviario Giovanni Saccà (VR) e Architetto gardenese Thomas Demetz che curò la proposta di design delle fermate ferroviarie. Dal 2015 vennero promosse le serate pubbliche di presentazione dei contenuti dello studio in oggetto.

–           2013 – 2014 allo Swiss Corner palazzo della  Camera di Commercio di Svizzera a Milano, Transdolomites organizza due eventi di presentazione dello studio ferrovia Avisio. Inizia il percorso che ripropone l’attualità della visione della St.Moritz-Venezia dove la Trento-Penia si inserisce come tassello del collegamento ferroviario tra le Alpi, le Dolomiti, il Mare Adriatico. L’evento del 2013 ispirò Diego Mosna allora Vice Presidente del Consiglio della PAT ad attivarsi per promuovere l’ordine del giorno che condusse alla Mozione N. 38 per lo studio fattibilità ferrovia Avisio.

–          2016 ( gennaio)  , Transodlomites affida a Qnex un nuovo studio trasporti centrato sugli Scenari di riorganizzazione del trasporto pubblico su gomma ( breve periodo) e per il Lungo periodo – Stima del potenziale di domanda del Treno dell’Avisio Trento-Penia. Le riflessioni emerse nello studio in oggetto ritenuto di interesse provinciale, grazie alla collaborazione avviata con PAT e Trentino Trasporti permise alle valli di Fiemme e Fassa di essere le prime in Trentino a dotarsi di un servizio di mobilità pubblica con orario cadenzato che per l’estate 2016 si concretizzò con il servizio ogni 30 minuti tra Cavalese e Canazei per arrivare all’estate 2017 ai 30 minuti tra Cavalese e Canazei e 15 minuti tra Moena e Canazei con un costante incremento dell’utilizzo del mezzo pubblico soprattutto da parte dei turisti.

–  3 novembre 2016 in conferenza stampa svoltasi a Trento, Transdolomites   presentata l’azione che prevede la Petizione a sostegno del progetto della nuova ferrovia Trento-Penia. Essa venne  trasmessa all’attenzione della PAT e di tutti i Consigli comunale delle valli Avisio da Trento a Canazei. Scopo della petizione continuare la pressione politica stimolando la partecipazione dei territori affinchè si giunga alla redazione dello studio di fattibilità. Dalla fine del 2016 alla primavera 2018 le petizioni sono state discusse e   deliberate favorevolmente dalle seguenti amministrazioni;

–          

 –      Comunità della Valle di Cembra

–      Comunità Territoriale Valle di Fiemme

–     Comun General de Fascia

–     Comune di Pozza di Fassa

–     Comune di Soraga

–     Comune di Moena

–     Comune di Predazzo

–     Comune di Ziano

–     Comune di Cavalese

–    Comune di Castello-Molina

–    Comune di Capriana

–   Comune di Altavalle

–   Comune di Cembra Lisignago

–   Comune di Giovo

–   Comune di Segonzano

–   Comune di Trento

–          Tutti questi Enti  hanno deliberato a favore della petizione di Transdolomites.

 

–           Maggio 2017 viene costituita la Sezione Transdolomites Valtellina-Valchiavenna avente lo scopo di coinvolgere le valli dell’alta Lombardia e curare da vicino i rapporti con Svizzera, Austria, Sudtirolo in stretta collaborazione la sezione madre di Transdolomites .

–           Ottobre 2020, al Team di Willi Hüsler viene affidato l’incarico di promuovere lo studio “ FERROVIA DELLE VALLI DELL’AVISIO  VALUTAZIONE DI UN COLLEGAMENTO FERROVIARIO FRA TRENTO E LE VALLI DELL’AVISIO “ per una valutazione  “Costi Benefici: Standardisierte Bewertung”, valutazione della domanda, valutazione dei costi, SCENARI DI RIFERIMENTO ED IPOTESI PROGETTUALI, tra i quali la comparazione Ferrovia-BRT.

–          16 dicembre 2021 viene accolto Ordine del giorno N.  45 proposto da Gianluca Cavada. Oggetto: “Realizzazione di uno studio di fattibilità sulla ferrovia nelle vallate dell’Avisio “

–           29 e 30 novembre 2022 a Cavalese prima ed a  Trento poi  ( Sala conferenze della Camera di Commercio di Trento) hanno luogo le prime due conferenze pubbliche di presentazione dei risultati dello studio svizzero.

Sviluppati gli ambiti di ricerca facenti paste del capitolato, nelle considerazioni conclusive lo studio recita; Escludendo i costi relativi alla costruzione della nuova infrastruttura le relazioni tra i

progetti ferroviari cambiano in modo significativo e lo Scenario “Valli Avisio”, caratterizzato dall’infrastruttura più costosa, diventa nettamente il più convenente.

Si può in generale concludere, che la realizzazione di una nuova ferrovia tra Trento e

Penìa di Canazei, benché non in grado di autofinanziare la sua realizzazione, porterebbe benefici più che sufficienti a giustificarne il suo mantenimento: “la ferrovia Trento

Penìa se già esistesse sarebbe sicuramente mantenuta e ben sfruttata” Lo studio porta la firma di Willi Hüsler, Luca Urbani, Daniel Stäubli

7 giugno 2024  Approvazione dello schema di convenzione ai sensi dell’art.16 della L.P. 16/93 tra Rete Ferroviaria Italiana (RFI) spa e la Provincia Autonoma di Trento relativa ad una collaborazione finalizzata allo svolgimento di preliminari valutazioni circa la fattibilità tecnico economica di un nuovo collegamento ferroviario tra Trento e Canazei (“Treno dell’Avisio”)

Esso rappresenta il raggiungimento di un traguardo storico ed allo stesso tempo il punto di una ripartenza concreto volto a valutare gli aspetti dell’idea di progetto “ Ferrovia Avisio”.

 

Alla cronologia esposta, dal 2006 in avanti si sono aggiunti i tanti convegni sui trasporti che nel corso degli anni hanno visto intervenire esperti provenienti dall’Italia, Svizzera, Austria, Germania, Francia, Ministeri italiani, Commissione Europea, Parlamento Europeo, Istituti di ricerca. A ciò aggiungiamo le conferenze pubbliche nelle valli anche su temi scottanti come quello della strage sulle strade, la sicurezza stradale, mostre, pubblicazioni. Infine gli incontri diplomatici a Roma ( 2013 e 2014) nelle Ambasciate di Cina e Svizzera per promuovere la ferrovia Avisio ed il completamento della rete ferroviaria tra le Alpi e le Dolomiti.

Risale al mese di aprile 2016 il convegno organizzato in collaborazione con Ambasciata di Svizzera, e loro Consolati Generali di Milano e Padova alla Facoltà di Sociologia di Trento dedicato al tema

sopra citato

In chiusura la proposta dei Cammini; quello dedicato alla tramvia  Lavis-Moena, il Museo diffuso alla Memoria della Ferrovia Ora-Predazzo, le azioni di sensibilizzazione per il potenziamento del servizio su gomma 180 di collegamento tra Bolzano ed il Centro Fassa, il progetto Rosengarten Bus

  

Ringraziamenti.

La nostra associazione ha sostenuto una attività molto articolata. Alcuni traguardi di peso sono stati raggiungi però grazie alla collaborazione di esponenti al di fuori di Transdolomites ma che a vario titolo hanno sostenuto la causa.

Sono ora maturi i tempi per ringraziare pubblicamente:

–           Armando Benedetti  ex Presidente di BIM ADIGE

–           Francesco Dellantonio attuale Presidente di BIM ADIGE

–           Giuseppe  Negri , fu presidente del Consorzio dei comuni del bacino imbrifero montano dell’Adige.  Venne a mancare nell’aprile 2018. A  loro riconosciamo l’impegno che ha permesso di sostenere l’iniziativa che ha portato alla realizzazione dello studio sulle ipotesi di percorso. Determinazione e grande lavoro diplomatico nel coinvolgere le Valli dell’Avisio nel sostenere tale obiettivo

–           Fabio Vanzetta ex sindaco di Ziano e oggi presidente della Comunità Territoriale della Valle di Fiemme

–           Diego Mosna ex Vice Presidente del Consiglio della PAT e promotore dell’Ordine del giorno del 2014 che portò alla Mozione N. 38 per lo studio fattibilità Ferrovia Avisio

–           Roberto Andreatta Dirigente generale di dipartimento Dipartimento Enti Locali, Agricoltura, Ambiente e Cooperazione  e con lui  le strutture provinciali di riferimento per

–          I Consigli comunali che attraverso Mozioni e delibere hanno appoggiato il cammino a sostegno dello studio di fattibilità tra il 2016- 2017

–          Gli sponsor pubblici e privati  

–           I media che in tutti questi anni non solo hanno contribuito a informare circa le attività dell’associazione ma che in tanti spazi hanno permesso di promuovere pubblicamente i temi legati alla cultura dei trasporti che sono stati al centro di tante iniziative dell’Associazione.

–           Tutte le amiche ed amici parte del nostro gruppo per la partecipazione attiva così come l’essere stati cocciutamente parte del gruppo anche quando l’attesa dello studio fattibilità pareva destinato durare a lungo. Il grazie in particolare a che non è più di questo mondo ma che ha fatto parte di questo cammino.

–           Ultimo in ordine cronologico il ringraziamento nei riguardi del Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ed alla Giunta provinciale per avere onorato l’impegno per l’attivazione per la Convenzione funzionale allo studio di fattibilità.

 

 

La malattia ed il ritorno in trincea.  –Memoria di Massimo Girardi

 

 Tra l’autunno 2020 e la primavera 2021 la grande professionalità del personale sanitario dell’ospedale di Bolzano, per due volte mi strapparono alla morte a seguito di una pancreatite acuta.

Due lunghe degenze, la setticemia a cuore, polmoni, reni, il coma, la degenza in reparto terapia intensiva, l’operazione salvavita di colecisti mi hanno restituito innanzitutto a mia moglie e pare quasi per destino alla battaglia per la ferrovia Avisio. Furono mesi di forti sensazioni che ti fanno sentire la presenza dei cari che hanno lasciato questo mondo, di momenti ove la morte sembra parlare, essere a fianco non come evento funesto ma come compagna nei tempi a seguire.

Il traguardo dello studio di fattibilità assume il sapore di un obiettivo che si deve raggiungere.

Esperienze queste che in associazione non hanno solo riguardato il sottoscritto ma anche qualche nostro appartenente di Transdolomites  Ci si piega, ci si rialza e si riparte.

 

Il ruolo centrale della donna

In questi ultimi mesi da parte di alcuni media sono stato invitato a raccontare un particolare aspetto della mia persona. In sostanza la curiosità era ispirata dal voler conoscere quale strano personaggio potesse essere un cuoco che è impegnato nel tema della mobilità rappresentando un’associazione che nel corso degli anni ha raccolto apprezzamenti qualificati in Italia e all’estero.

Se è vero che ognuno di noi è unico, altrettanto vero è anche che a plasmarlo spesso c’è chi vive al suo fianco.

IL motivo che mi ha spinto a convocare questa conferenza è che questo mondo infarcito di aspetti scientifici, tecnologia che ha invaso all’esasperazione la nostra vita ci porta sempre più a mettere in disparte il fattore umano. Sotto questo aspetto si colloca il ruolo della donna come pilastro fondamentale dal quale dipende il nostro futuro.

Nella mia persona penso a mia moglie, che nella lunga malattia dovuta alla sclerosi multipla, nella sofferenza con cui convive, le rinunzie che sono in parte dovute all’invalidità e in parte a al tempo che in famiglia assorbe l’impegno dell’associazione. Nonostante ciò è stata sempre al mio fianco.

La donna nella sua tenacia, nella sopportazione, difesa della vita rappresenta elemento insostituibile nella sopravvivenza del genere umano. Garante dell’istinto per la sopravvivenza. Se ciò fosse ben presente nel pensiero nel sesso maschile, sono convinto che il ruolo e la considerazione che la donna acquisterebbe nella nostra comunità sarebbe ben diverso dal quello dei giorni nostri. 

 

Una lezione al modo di fare politica.

Come evidenziato nella cronologia vari sono stati gli attori che da Trento alle vali di Cembra, Fiemme e Fassa hanno sostenuto le varie fasi dell’esperienza di studio dell’ipotesi ferroviaria dell’Avisio.

Ci è spiaciuto però constatare che nella parte finale di questo percorso il gruppo non abbia conservato la sua unità.

La nostra attenzione si concentra dal periodo 2020 ai giorni nostri quando in previsione dell’affido dell’incarico a Willi Hüsler ci si mise all’opera nel tentativo di creare una cordata di sostenitori economici per la parziale copertura economica dello studio in questione.

Una buona parte del finanziamento sarebbe stata a carico di Transdolomites attraverso risorse proprie e l’accensione di uno prestito bancario. Dalla valle di Cembra, Fiemme, BIM Adige, A22, SITC ( Società Incremento Turistico di Canazei, Consorzio Elettrico di Pozza )venne la conferma della disponibilità a compartecipare alla spesa. Il motivo delle adesioni la volontà di collaborare al percorso di acquisizione delle conoscenze funzionali a fare una valutazione oggettiva circa il valore della proposta ferroviaria Avisio.

Conoscenze qualificate che alla fine si sono rivelate funzionali alla redazione dello studio di fattibilità di RFI.

In occasione di questo ulteriore sforzo confidavamo anche nella disponibilità collaborativa di qualche Comune della Val di Fassa. Tranne il positivo riscontro da parte di Soraga, la risposta che ricevemmo fù quella che in Val di Fassa l’attenzione e impegno erano rivolti alla soluzione che prevedesse la costruzione di un impianto a fune orizzontale tra Moena a Canazei.

Scelta che rispettiamo, legittima ma,  allo stesso tempo ricordiamo che la proposta di una ferrovia è di pubblica utilità, investe ogni strato sociale favorevole o meno all’idea e che di conseguenza partecipare al percorso di studio doveva essere sentito come un dovere perché chi rappresenta una Comunità ha il dovere morale e istituzionale di approfondire la conoscenza, promuovere la partecipazione della comunità dotarla delle dovute conoscenze per essere nelle condizioni di fare le scelte a monte.

Mentre Transdolomites sin dall’inizio ha vagliato delle soluzioni trasportistiche ,ha promosso il pubblico confronto, si è messa in gioco, ha puntualmente reso conto del suo operato, altrettanto non è stato fatto dai decisori politici comunali. Le scelte strategiche della mobilità non si fanno a parte chiuse ma basandole sulla partecipazione collettiva. Si pretende di fare delle scelte privi però di sapere oggettivo. Sempre nel caso della ferrovia coerenza sarebbe stata la presenza nei momenti di approfondimento ove apprendere conoscenze. Ha avuto il sopravvento la difesa di  posizioni scelte a priori e senza comparazione alcuna.

Con soddisfazione la Val di Fassa ha compreso che il traffico è il problema in testa alle priorità da affrontare, ma queste scelte non si fanno all’interno del proprio orto. Serve apertura alla collaborazione con le comunità limitrofe che condividono lo stesso problema, avere una visione del mondo e dei cambiamenti in atto che vada ben oltre i confini della valle.

Ecco allora qualche esempio di cosa si muove al di fuori delle valli

Nel 2026 è prevista l’attivazione di nuovi collegamenti alta velocità tra Monaco di Baviera e Milano senza cambio a Verona con previsione di sei ore e mezza di viaggio. Con l’entrata in esercizio  del tunnel ferroviario di base del Brennero nel 2032, cento milioni di cittadini graviteranno attorno a tale opera nel raggio di cinque ore di viaggio. Progressivamente i tempi dei viaggi in treno si ridurranno sensibilmente. A fronte di ciò  chiediamo se è in linea con questi obiettivi pensare da un impianto a fune tra Moena e Canazei con la stima del viaggio tra un’ora e mezza o due mentre ad es. in treno la distanza tra Cavalese e Penia si coprirebbe in venti minuti. Con lo stesso tipo di infrastruttura e servizio si sarebbe connessi a tutto il mondo con un costo di esercizio tra l’altro inferiore a in impianto a fune.

Soluzione quest’ultima più facile a darsi che essere realizzata e gestita, pensata ed efficace per aree metropolitane ove ogni giorno si spostano tra le 250.000 – 300.000 persone.

Soluzioni che sulla carta affascinano, in certi casi nascono e muoiono senza venire alla luca, a volte vi concretizzano e nel breve si rivelano un grande fallimento ( come il recente carosello su fune realizzato in Svizzera)  In tutto ciò manca la domanda di fondo; ma alla fine questi sistemi verranno utilizzati negli spostamenti?

Di fronte alla sfida dello studio di fattibilità per la Ferrovia Avisio crediamo sia assurdo andare in ordine sparso, quando invece molto più utile sarebbe fare fronte comune per fare in modo che lo studio ferroviario in esecuzione risulti al meglio.

Fatte queste osservazioni, le porte di Transdolomites sono sempre aperte al confronto e quindi alla collaborazione.

Indipendentemente da ciò non rallenteremo il nostro impegno. Dal 2028 al 2025 la Commissione Europea darà il via al nuovo programma quadro europeo per il cofinanziamento delle infrastrutture ferroviarie destinate al trasporto regionale. Ciò significa che per allora chi avrà in mano i progetti potrà accedere all’iter di valutazione. La Ferrovia Avisio, come già anticipato dalla Commissione Europea ha le carte in regola per rispondere alle linee guida dell’Unione Europea, la visione transnazionale di Transdolomites funzionale al completamento della rete ferroviaria alpina raccoglie l’apprezzamento di Bruxelles.

Ed a Bruxelles noi ci saremo il 14 novembre 2024 per la conferenza di presentazione degli studi Avisio inserita nella visione Svizzera-Nord Italia-Dolomiti.

 

Trento, 19 giugno 2024.

 

Massimo Girardi

Presidente di Transdolomites

www.transdolomites.eu

Sèn  Jan di Fassa, 19 luglio 2023

 

 

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Ferrovia Avisio, il momento per festeggiare, per dire grazie. Ora si gioca la vera partita.

Un risultato atteso da anni, ed ora è giunto il momento di festeggiare, ringraziare nella consapevolezza che la vera partita si gioca adesso e che ancor di più ci si deve rimboccare le maniche. Il cammino nella direzione dell’idea di progetto per una ferrovia che collega Trento a Penia di Canazei via Val di Cembra, Fiemme e Fassa prende spunto nel 2009 nel solco tracciato da Metroland il cui nobile pensiero era quello di collegare via ferro le periferie del Trentino con la città di Trento.

Nobile il concetto, fuori scala il pensare quattro linee ferroviarie per la maggior parte da realizzarsi in galleria e con l’offerta di solo tredici fermate previste in tutto il Trentino. Metroland aveva bisogno di essere ricalibrato per fare in modo che da opera si trasformi in infrastruttura e quindi servizio capillare per le periferie per offrire un vero servizio alla mobilità per residenti e turisti.

L’approccio storico alla rimodulazione di Metroland è stato avviato nel 2009 per mezzo di uno studio commissionato a Qnex di Bolzano il quale mise alla luce la prima idea progettuale per la Ferrovia dell’Avisio. Iniziò un impegnativo percorso di confronti pubblici nelle valli, con la Provincia Autonoma di Trento. Dopo anni ove a Trento la proposta venne accolta piuttosto freddamente negli anni a seguire si ebbe politicamente una svolta.

Il 12 giugno 2014, il Consiglio della PAT approvava all’unanimità la Mozione N. 38 per gli interventi a sostegno dell’attività di studio e progettazione relativa alla realizzazione di una ferrovia delle Valli dell’Avisio. In quella occasione il Consiglio della PAT impegnava la Giunta provinciale ad avviare nel più breve tempo possibile lo studio di fattibilità di una ferrovia che connetta Trento con le valli dell’Avisio, approfondendone, tra l’altro, gli aspetti finanziari.

Dal 2014 ad oggi sono trascorsi dieci anni di attesa durante i quali l’Associazione Transdolomites non ha guardato passivamente lo scorrere del tempo. Ha più volte richiamato i decisori politici di turno ad onorare lo spirito della Mozione N. 38 e si è impegnata a promuovere vari studi tecnico-economici che ritenevamo essere funzionali ad analizzare dal punto di vista scientifico la sostanza della proposta ferroviaria. A questo percorso si sono affiancati molti convegni organizzati con l’obiettivo di promuovere la conoscenza del mondo ferroviario per il trasporto delle persone e per la riqualificazione dell’offerta turistica in ambito dolomitico ed alpino.

Nostro dovere ricordare l’Ordine del Giorno promosso dal Consigliere Gianluca Cavada e votato da tutto il Consiglio della PAT a fine dicembre 2021 volto a rinnovare l’attenzione riguardo lo studio di fattibilità per la Ferrovia Avisio. L’ Approvazione dello schema di convenzione ai sensi dell’art.16 della L.P. 16/93 tra Rete Ferroviaria Italiana (RFI) spa e la Provincia Autonoma di Trento relativa ad una collaborazione finalizzata allo svolgimento di preliminari valutazioni circa la fattibilità tecnico economica di un nuovo collegamento ferroviario tra Trento e Canazei (“Treno dell’Avisio”) del 7 giugno 2024, premia l’attesa decennale.

Rappresenta il raggiungimento di un traguardo storico ed allo stesso tempo il punto di una ripartenza concreto volto a valutare gli aspetti dell’idea di progetto “ Ferrovia Avisio”. In qualità di Presidente di Transdolomites, del Direttivo e dell”associazione medesima, porgo un sentito ringraziamento al Presidente della Provincia Autonoma di Trento,Maurizio Fugatti, alla Giunta provinciale di Trento per avere onorato l’impegno assunto sin dalla precedente legislatura. L’Associazione sin dalla sua costituzione ha sempre cercato di difendere la sua posizione di neutralità apartitica ma allo stesso tempo sente il dovere etico di ringraziare chi si impegna nella causa non solo della ferrovia Avisio ma dell’intero ambito della mobilità sostenibile.

Siamo ben consapevoli che la vera partita si gioca da questo momento in avanti. Serve essere pragmatici, e non trasmettere ai territori facili illusioni: la strada è ancora lunga ma quella strada l’abbiamo imboccata. Per giungere al buon esito dello studio di fattibilità esso dovrà essere supportato con tutte le informazioni che permettano di analizzare in modo scientifico il vero potenziale che tale ferrovia potrà esprimere con lo sguardo rivolto in avanti consapevoli delle sfide alle quali il settore dei trasporti dovrà rispondere in futuro. Non solo numeri ma la capacità ed il coraggio di accettare la sfida dello studio di fattibilità come opportunità per tutto il Trentino.

Transdolomites proseguirà nel proprio impegno sul tema della mobilità sostenibile, nel promuovere eventi di confronto tra esperti per esplorare le conoscenze e grandi potenzialità legate al mondo della ferrovia. Tutto ciò non nell’interesse dell’Associazione ma delle valli dell’Avisio, del Trentino, della regione dolomitica e dell’arco alpino alla luce del percorso partecipativo che siamo stati in grado di costruire nel tempo in un contesto internazionale.

Tutto ciò senza fughe in avanti ma confidando in un percorso che inviti il Trentino e le sue Istituzioni ad essere parte attiva. Mercoledì 19 giugno ore 15.00 l’associazione convocherà a Trento una pubblica conferenza stampa per ricordare nei passaggi salienti. Non tanto il percorso tecnico ma soprattutto l’impegno umano in questa esperienza associativa unica in Italia. Sarà occasione per ringraziare chi nella società civile ha avuto il coraggio civico per sostenere la causa della Ferrovia Avisio permettendoci di raggiungere il traguardo dello studio di fattibilità.

Momento di incontro anche per togliersi, pur senza rancore , qualche sasso dalle scarpe. Sono anni che attendevamo questo momento, una parentesi che intendiamo aprire e chiudere perchè la prossima battaglia non sta nel guardare all’indietro ma barra in avanti.

 

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Massimo Girardi
Presidente di Transdolomites

 

 

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