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FRANCO IURICH (DESIGNER NAUTICO) * BAYESIAN: «È FATICOSO GOVERNARE UN’IMBARCAZIONE IN QUELLE CONDIZIONI, MA ASSOLUTAMENTE FATTIBILE»

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16.56 - venerdì 23 agosto 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Insomma cos’è successo? È possibile che una barca considerata Inaffondabile possa finire sotto 40 metri d’acqua in pochi minuti? Intanto inaffondabile è come stabilire che qualcosa è perfetto, io ci andrei cauto con simili affermazioni. Mettere in dubbio la qualità progettuale e costruttiva dell’imbarcazione mi sembra quantomeno pretestuoso, stiamo parlando di uno dei più quotati costruttori di grandi yacht al mondo. Io possiedo un imbarcazione oceanica a vela molto più piccola, ma che vanta rapporti fra pesi e dimensioni molto simili a quelli del Bayesian.
Sono misure estreme per una barca da diporto, quello è vero, ma se tutto è stato ben progettato e costruito non può essere considerato un fattore di rischio. Ho navigato con venti che soffiavano a 40 nodi e raffiche che superavano i 60. E le stesse condizioni le ho incontrato stando in rada all’ancora in mezzo ad altre barche.
È  faticoso governare in quelle condizioni, ma assolutamente fattibile. Il quadro meteo sembra suggerire che ci fossero venti da 40-60 nodi, che il groppo (non era una tromba d’aria) fosse durato da 5 a 15 minuti, ma sono propenso a credere che fossimo più vicino a 5, onda non più alta di 2 metri ( più probabile meno). Condizioni che non dovrebbero minimamente preoccupare un equipaggio che governa una simile imbarcazione.
Ma allora cosa può aver portato a un affondamento così improbabile e repentino? Difficile dirlo, si può ipotizzare che la barca stesse già imbarcando acqua da prima, ma è difficile immaginare da dove, il portellone di poppa sicuramente è stagno, e a meno che non ci fosse qualche comparto vetrato sotto il livello di galleggiamento, per intenderci da dove osservare il mondo sottomarino stando comodamente a bordo e che questo si fosse frantumato per non so quale causa, non vedo altre possibili vie di entrata per grandi quantità d’acqua…quelle senza le quali non riesco a immaginare la repentinità dell’inabissamento. Sulle altre possibilità ne hanno già parlato in tanti, ma l’albero è intatto, così come sembra lo scafo, l’ancora, se avesse tenuto, sotto la spinta del vento potrebbe aver concorso a far sbandare la barca, ma non a stenderla.
Cosa può aver spinto il comandante a ordinare l’abbandonare della nave? In situazioni simili gli elementi fondamentali per governare la barca sono timone e motore. Se i motori non erano accesi si può ipotizzare un guasto… probabilmente alle parti elettriche e sicuramente sarebbe stato un importante handicap, ma non determinante come se invece non avesse funzionato la timoneria. L’impossibilità di utilizzare ambedue questi elementi potrebbe aver indotto il capitano a ordinare l’abbandono della barca perché non vi sarebbero state più le necessarie garanzie per la sicurezza delle persone a bordo.
Non sarà facile riuscire ad arrivare alla verità perché in considerazione del valori economici in campo assicurazioni e avvocati cercheranno di arrivare a una ricostruzione dei fatti che limiti i danni per tutti.

 

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Franco Iurich

Navigante e designer nautico (Forlì)

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