Il Professor Gianfranco Pasquino, politologo, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus.
Sull’invio di armi all’Ucraina. “Non è un argomento tabù, però i pacifisti devono sapere che non dare armi all’Ucraina significa condannare gli ucraini ad una sconfitta, ad impedirgli di difendersi. Opponendosi a questo ci si colloca nella parte degli aggressori russi. I partigiani ricevevano armi e ne chiedevano ripetutamente perché solo così potevano combattere la guerra contro i nazi-fascisti”.
Sul ruolo di Papa Francesco. “Finché il Papa chiama tutti a deporre le armi e a smettere l’invasione russa condivido pienamente. Sul fatto che abbia utilizzato il termine “abbaiare” rispetto alla Nato non sono d’accordo. Quella frase mi è parsa eccessiva e fuori luogo, il Papa dovrebbe essere più attento ad usare certe parole”.
Sui talk show. “Il discorso è molto complesso. Se c’è un dibattito a duello, con uno a favore e uno contro, si potrebbe anche accettare un confronto su chi la pensa differente sulla guerra. Il conduttore o la conduttrice deve saper fare le domande e saper intervenire. Ci dovrebbe essere il fact checking immediato su ciò che si dice. E in terzo luogo chi interviene nei talk show non dovrebbe essere pagato. Infine, gli opinionisti devono stare nel nostro Paese, non si può invitare un opinionista russo o uno ucraino, oppure solo loro due senza nessun italiano”.